{mosimage} All’ordine del giorno della riunione le liberalizzazioni il sistema degli incentivi alle imprese e i rapporti fra le imprese e nella pubblica amministrazione centrale e locale.
Aperti i lavori dal Ministro BERSANI che ha illustrato in modo ampio i numeri e le caratteristiche della ripresa, con quelle che sono le caratteristiche del rilancio del modello industriale e delle filiere produttive nei settori di maggiore specializzazione del nostro sistema economico ma anche la differenziazione verso nuove aree di sviluppo, a partire dai settori legati all’ambiente alla mobilità alla salute dove è possibile incrociare una domanda in forte crescita con la possibilità di sviluppare nuovi servizi, valorizzare i risultati della ricerca scientifica più avanzata e rilanciare le eccellenze dell’industria manifatturiera nazionale con esiti positivi per l’intero sistema economico.

Il Ministro ha altresì evidenziato le nuove politiche di supporto a questo sviluppo (fra cui quello di un sistema che crei automatismi per l’erogazione degli incentivi) intitolate industria 2015, che un pacchetto che rappresenta la proposta del governo sui problemi dell’economia reale e sulla collocazione strategica del nostro paese nell’ambito della nuova divisione internazionale del lavoro e sul ruolo dell’azione pubblica a sostegno dello sviluppo economico il termine industria rievoca volutamente ha sottolineato il ministro le radici manifatturiera del nostro paese che rientra pur sempre fra i sette paesi più industrializzati al mondo. Per quanto concerne le liberalizzazioni è stata evidenziata la necessità di recuperare un tasso di crescita adeguato alle capacità dell’Italia che con riferimento alle strategie di Lisbona e i cinque obiettivi strategici punti al miglioramento del funzionamento del mercato liberandolo da lacci e laccioli che garantendo piccole nicchie di operatori rischiano di essere un peso eccessivo per il sistema paese.

Il Governo ha quindi proposto un tavolo permanente per gli attori della concertazione affinché vi sia un monitoraggio ed un confronto costante a verifica dei benefici prodotti dalle azioni messe in campo ma anche di suggerimento per eventuali correttivi in corso d’opera.

USAE, nel suo intervento, ha ribadito che gli incentivi debbono essere sì legati all’innovazione tecnologica ma anche e soprattutto a sistemi che creino nuova occupazione.
A tale proposito ha altresì ribadito che le reti, in quanto infrastruttura, sono necessarie ma che sarebbe anche opportuno in funzione di ciò favorire l’utilizzo dei giovani ed un loro impiego massiccio nella ricerca.
E, per favorire i giovani sarebbero necessarie politiche che aprano la pubblica amministrazione e le università ad adottare dei sistemi aperti: il così detto “open source”  su cui tutti possono lavorare con bassi investimenti.

È indubbio infatti che oggi gran parte della tecnologia informatica del nostro paese sia basato su sistemi proprietari i cui brevetti sono di natura extracomunitaria e su cui il sistema paese paga pesanti tributi.
L’utilizzo di open software consentirebbe invece di incentivare nuove tecnologie informatiche e nuovi programmi di utilizzo delle infrastrutture ad opera di valenti tecnici italiani ed europei consentendo altresì ai giovani del nostro paese di lanciarsi in nuove imprese e di dare libero sfogo alla propria creatività.

Sull’argomento Adamo BONAZZI, Segretario Generale USAE e Coordinatore NICI, ha chiesto uno specifico approfondimento sia con il Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, on.  Mussi che con lo stesso Ministro BERSANI; gli incontri dovrebbero essere calendariati a breve. Ciò anche in funzione del fatto che già il prossimo 18 aprile ci sarà una nuova sessione dei tavoli di concertazione riguardanti il meridione, che peraltro è la parte del paese che più necessità di investimenti sui giovani.

Ufficio stampa

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